Che cos’è il Vero Perdono? – Un approfondimento
Articolo aggiornato al 25 giugno 2020
Perdonare qualcuno che ci ha fatto un torto può essere molto difficile, questo avviene per causa di motivi spirituali, ma è importante essere in grado di perdonare e andare avanti per il nostro karma ed il benessere spirituale.
Un breve riassunto
Quando qualcuno ci ferisce profondamente, non è facile perdonarlo. Avviene comunemente che la nostra mente sia ricolma di rabbia e pensieri vendicativi. Tuttavia, tali pensieri non fanno che danneggiarci ulteriormente. Perdonare significa lasciar andare questi pensieri. Ciò può essere più facile a dirsi che a farsi, perché a seconda della personalità e del destino karmico di una persona nei confronti dell’altra, la capacità di perdonare in sé può essere compromessa. Per essere veramente liberi dal karma creato da un avvenimento bisogna essere in grado di perdonare sinceramente, il che include il dimenticare l’incidente stesso. Questo può avvenire solo se si fa uno sforzo complessivo nella pratica spirituale.
Tavola dei contenuti
1. Premessa sul perdono
Una volta un giornalista chiese al Dalai Lama se fosse arrabbiato con i Cinesi per aver conquistato il Tibet. Il Dalai Lama rispose: “Ci hanno portato via tutto, devo lasciare che prendano anche la mia mente?”
Lasciare andare la rabbia e i rancori ha evidenti benefici per la pace della propria mente ed il benessere.
Ma il vecchio motto che dice di perdonare e dimenticare è davvero possibile? Perdonare lo si può capire, ma per il ‘dimenticare’, è saggio dimenticare? In questo ambito, forse potremmo aver sentito ripetere il detto: ‘Chi non riesce ad imparare dalla storia è destinato a ripeterla’, che significa anche ‘Chi non ricorda il proprio passato è condannato a ripetere i propri errori’.
Allora, cosa significa veramente perdonare ed è sensato dimenticare?
2. Definizione di perdono
Il tema del perdono ed i suoi benefici a livello psico-fisico sono stati ampiamente discussi, e questi possono assumere significati diversi in persone diverse.
Sulla definizione di vero perdono si è discusso molto, se esso richieda di essere mosso da sentimenti positivi nei confronti di chi è stato responsabile dell’accaduto. La maggior parte degli esperti, tuttavia, è d’accordo sul fatto che si debba almeno lasciar andare i sentimenti negativi profondamente radicati, come pensieri di indignazione, rabbia, odio, vendetta e risentimento. Ciò include anche il lasciar andare le aspettative che l’altra persona debba scusarsi.
Come per qualsiasi cosa, ed avere una definizione solida ed olistica, è importante guardarla non solo dal punto di vist a fisico o psicologico, ma anche da quello spirituale. Questo perché gran parte degli eventi (buoni o cattivi), che accadono nella nostra vita vengono dettati dal karma o dal destino che dobbiamo assolvere. Il karma o destino avverso è un problema spirituale. Questo significa dunque che la maggior parte degli eventi significativi della nostra vita, in cui sentiamo di essere stati danneggiati e dobbiamo perdonare per andare avanti, sono solitamente legati al karma.
Che cos’è il Vero Perdono?
Paratpar Guru Dr Jayant Balaji Athavale, l’ispiratore di SSRF e guida del team di ricerca spirituale, ha fornito una definizione di cosa significhi il vero perdono dal punto di vista spirituale. Un Paratpar Guru significa un Guru di altissimo livello, ossia ad un livello spirituale superiore al 90%.
“Il vero perdono non significa solo dimenticare i sentimenti di rabbia e di vendetta, ma anche dimenticare l’incidente”.
– Paratpar Guru il Dr. Athavale
Anche se questo potrebbe sembrare impossibile ad una persona ordinaria, da una prospettiva spirituale un tale livello di perdono è necessario per abbandonare tutti i legami karmici e potersi fondere con il Divino. Pertanto, perdonare e dimenticare sono ciò che è richiesto dal punto di vista spirituale per ottenere la realizzazione di Dio.
3. Approfondimento del concetto di perdono
Per comprendere il concetto di perdono da un punto di vista spirituale, dobbiamo prima di tutto comprendere il concetto di karma o di destino. La fonte di conoscenza di questa base proviene da vari testi sacri, con ulteriori dettagli ottenuti attraverso la ricerca spirituale mediante il sesto senso avanzato.
Siamo tutti nati con un certo carico di destino da espletare. Il destino è quella parte della nostra vita su cui non abbiamo controllo. In base all’effetto delle nostre azioni nelle vite precedenti, le nostre vite attuali sono pervase da eventi predestinati che decideranno la quantità di felicità o di sofferenza che dobbiamo attraversare. Questo si basa sui meriti e demeriti accumulati nelle vite precedenti. Nell’era attuale circa il 65% degli eventi della nostra vita sono predestinati, mentre il 35% saranno secondo il libero arbitrio.
Tutti i principali eventi della vita come la persona che sposiamo, le relazioni buone e cattive, gli incidenti e le malattie gravi sono per lo più causati dal proprio destino. Pertanto, la sofferenza e il dolore, che devono essere attraversati per causa del destino, spesso si manifestano attraverso tali eventi. Anche le persone che ci danno il massimo dolore o felicità nella nostra vita lo fanno per lo più per azzerare inconsapevolmente i conti karmici che hanno in essere con noi dalle vite precedenti.
La nostra mente viene definita come la sede dei sentimenti e delle nostre emozioni. È costituita da una parte conscia ed una subconscia. Sebbene la mente conscia sia piccola al confronto, essa è la parte della mente che conosciamo e sentiamo. La mente subconscia, invece, è qualcosa di cui abbiamo poca consapevolezza e comprensione, eppure è quella che influenza grandemente la mente conscia. Contiene milioni di impressioni (memorie) che definiscono i tratti della nostra personalità, insieme alle nostre qualità e i nostri difetti.
Anche tutte le impressioni degli eventi predestinati sono immagazzinate nella nostra mente subconscia, raggruppate in un centro spirituale noto come centro del conto del dare-ricevere. Il centro del conto dare-ricevere ci fa agire al di là del nostro intelletto ed in base al conto karmico in essere tra due persone.
Per informazioni più dettagliate sul modo in cui il centro del conto dare-ricevere influenza il nostro processo decisionale, leggere – Meccanismo d’azione del conto dare-e-ricevere e perché a volte facciamo le cose che facciamo?
Allora, come si ricollega tutto questo all’argomento sul perdono da una prospettiva spirituale?
Facciamo un esempio di 2 possibili scenari.
Scenario 1 : Supponiamo che in una vita precedente la persona A danneggi la persona B e le infligga 5 unità di dolore / sofferenza. Si genera un conto karmico fra i due, in cui la persona A deve ricevere indietro 5 unità di dolore / sofferenza da B per saldare il conto. Se il conto, per qualche motivo, non venisse saldato in quella vita, allora verrebbe riportato nella vita successiva. Così, nella vita successiva la Persona B e la Persona A si ritroveranno ancora, coinvolti in una determinata circostanza che li riguarda. In questa situazione, la Persona B (influenzata dal suo centro del conto del dare-prendere) infliggerà 5 unità di dolore o sofferenza alla Persona A.
Scenario 2 : Supponiamo che la persona B incontri la persona A per la prima volta nella vita attuale e che non abbia mai avuto interazioni con A in una vita precedente. Ora, se la Persona B danneggia la Persona A infliggendole 5 unità di dolore o sofferenza nella vita attuale, questa genera un nuovo conto karmico di dare-ricevere con la Persona A.
In che modo questi due scenari influenzeranno la capacità di A di perdonare B?
Riprendendo lo scenario 1 ambientato in questa vita corrente, dopo che B ha restituito le 5 unità di dolore / sofferenza ad A, la Persona A troverà più facile perdonare B. Ciò è dovuto al fatto che B sta in effetti azzerando il conto karmico con A e pertanto il centro del conto di dare-ricevere in A ritiene -a livello subconscio- che il conto sia stato regolato.
Nello scenario 2, tuttavia, poiché la Persona B sta creando un nuovo conto, la Persona A avrà maggiori difficoltà a perdonare B.
Il perdono, la legge del Karma e il conto del dare-ricevere
Ora, c’è un’altra prospettiva, identificata attraverso la ricerca spirituale, che può emergere nello scenario 1. Se la persona B dovesse impegnarsi nel perdonare la persona A nella vita precedente, allora in quella successiva, il destino avverso di A si ridurrebbe. Ma perché questo accada, la persona A dovrebbe sentirsi completamente pentita, e solo allora il peccato o i demeriti che ha accumulato si ridurrebbero in una certa misura. Così, sebbene il conto negativo rimanga in essere, l’intensità della sofferenza che la Persona A deve subire per il karma negativo con B si ridurrà.
Coloro che tendono a perdonare sinceramente e che sono veramente pentiti sono di solito persone con più qualità che difetti di personalità e sono ad un livello spirituale più alto. Questo tipo di persone risultano più generose ed empatiche, al contrario di coloro che nutrono sentimenti di risentimento e di vendetta.
I difetti di personalità e il loro effetto sul perdono, la Legge del Karma e il conto del dare-ricevere
Se una persona avesse tanti difetti di personalità come rabbia, natura vendicativa ed anche un ego elevato come l’avere un forte orgoglio, allora la capacità di perdonare o di pentirsi sarebbe molto ridotta. Il 98% della personalità di un individuo è ereditata dalle impressioni (memorie) delle sue vite precedenti.
Quando questi tipi di persone si fanno del male a vicenda, allora esse entrano in un circolo vizioso di conti karmici negativi che possono diventare una battaglia tipo ping pong che si ripercuote in vite intere spese a ferirsi a vicenda. I difetti di personalità inoltre non permettono a questi individui di riuscire ad azzerare i conti karmici e, di fatto, possono aumentarli. Di seguito è riportato un esempio di come ciò possa avvenire.
Per esempio, torniamo allo scenario 1 dell’esempio precedente, dove la persona B deve restituire 5 unità di dolore / sofferenza alla persona A. Se la persona B avesse molti difetti di personalità ed un ego elevato, invece di restituire solo 5 unità di dolore alla persona A, salderebbe il conto karmico a lui sfavorevole in modo sproporzionato / esagerato (restituendo ad esempio 8 unità di dolore contro le 5 unità di dolore originali), creando così un nuovo conto karmico avverso con la persona A, che dovrà essere saldato nella vita attuale o in quella successiva.
4. L’effetto delle energie negative sul perdono
A volte nella vita, coloro che sono coinvolti in un conto karmico o del dare-ricevere potrebbero non essere gli unici attori implicati, ma potrebbe esserci anche un terzo elemento: un’entità sottile con intenzioni malvagie. Tali entità sottili sono chiamate energie negative.
Prendiamo ad esempio una controversia o litigio fra due persone che abbia generato una quantità di rabbia pari al 20%. Se uno dei partecipanti fosse posseduto da un’energia negativa, questo significherebbe che lui/lei è sotto il controllo dell’energia negativa. Questa entità potrebbe avvolgere entrambi i litiganti con dell’energia nera che andrebbe ad aggravare la situazione di conflitto tra i due, creando così un risultato negativo sproporzionatamente superiore a quello che sarebbe potuto essere. L’interferenza dell’energia negativa rende anche più difficile il perdono tra gli antagonisti della disputa.
Il motivo per cui affrontiamo questo aspetto è che tali eventi giocano un ruolo significativo al mondo di oggi. Attraverso la ricerca spirituale, abbiamo scoperto che nell’era attuale circa il 30% della popolazione mondiale è posseduta da energie negative, mentre circa il 50% ne è affetto. Ciò significa che l’80% della popolazione mondiale è soggetta ad attacchi da parte di energie negative e che esse possono influenzare attivamente uno stato di discordia tra le persone.
Tali entità sono in grado di possedere e influenzare le persone a causa della prevalente e generalizzata mancanza -al mondo d’oggi- di qualsiasi pratica spirituale secondo i principi universali, insieme al fatto che le energie negative utilizzano i difetti di personalità delle persone quali rabbia, avidità e odio per creare maggiori problemi ad essi e alla società.
Qualsiasi discordia tra due o più persone può essere dovuta a :
- Creazione o regolazione di conti dare-ricevere : Molto spesso, le maggiori discordie sono dovute al saldo di conti karmici da una vita precedente. Anche sembrando che una persona mi abbia fatto del male in questa vita – è molto probabile che sia stato io quello che ha iniziato il conto karmico negativo con lui/lei in una vita precedente, danneggiandolo/a per primo. Generalmente, abbiamo in essere la massima portata di conti dare-ricevere con i nostri coniugi e membri stretti della famiglia – questo è il motivo per cui generalmente essi ci danno il massimo di gioia o di infelicità nella vita.
- Energie negative : Queste entità sottili che possiedono le persone di solito approfittano di tali conflitti o situazioni avverse per provocare ulteriore discordia e inimicizia tra le persone.
5. Come la pratica spirituale aiuta il perdono
Per iniziare, la semplice comprensione olistica dei fattori sottili/spirituali che possono entrare in gioco in qualsiasi diverbio o conflitto (insieme ai fattori fisici/psicologici) fornisce alle persone un punto di vista filosofico per aiutarle a superare la rabbia e il risentimento, e poter andare avanti. Fornisce anche un’idea del perché alcune persone possono trovare più facile perdonare piuttosto che altre.
Il concetto di perdono è intrinsecamente una questione spirituale ed è influenzato dai conti del dare-ricevere e dal destino (karma) proprio come nello scenario 1 tra la persona A e quella B. Se un problema alla sua radice è dovuto a motivi spirituali, allora il modo migliore per risolverlo / superarlo è attraverso soluzioni spirituali.
La migliore soluzione spirituale per superare il destino avverso è la pratica spirituale secondo i principi universali. La pratica spirituale estingue il destino avverso. Ma come avviene questo? Torniamo all’esempio dello scenario 1.
Lavorando sul perdono nei confronti di un’altra persona aiuta il progresso spirituale di chi perdona e permette una rapida crescita spirituale. Questo perché lavorando sul perdono, la persona vittima del torto ha una minor probabilità di creare altri conti karmici con la persona che l’ha ferita. Inoltre, con la pratica spirituale le impressioni (memorie) negative mentali subconsce verso l’altra persona si riducono. Crescendo spiritualmente, quando si superano i livelli spirituali del 70-80%, si inizia a sperimentare un atteggiamento di osservatore o spettatore (sakshibhav) nei confronti delle situazioni di vita. A questo livello, la persona vive l’esperienza che il mondo circondante è Maya (la Grande Illusione) e l’unica realtà è il Principio dell’Anima (il Principio di Dio) dentro di sé. Poiché si identifica sempre meno con i suoi 5 sensi, mente ed intelletto e si identifica solo con l’Anima dentro di sé,è in grado di ignorare, identificandoli come trascurabili, tutti gli incidenti in quanto parte della Grande Illusione, e quindi poter rimanere stabile. Per questo motivo non solo è in grado di perdonare ma anche di dimenticare l’incidente di cui potrebbe essere stato vittima.
Come detto prima, sia il destino avverso che l’essere colpiti da energie negative, sono problemi spirituali e devono essere trattati con soluzioni spirituali. Facendo pratica spirituale si guadagna energia spirituale e positività, che aiuta a lasciare andare le cose di Maya ed andare avanti.
La migliore soluzione spirituale a lungo termine per aumentare il perdono è praticare la Spiritualità secondo i principi universali. Raccomandiamo di cantilenare il Nome di Dio. Questa pratica aiuta a purificare le impressioni negative del dare-ricevere nella mente subconscia. Raccomandiamo anche di mettere in pratica il processo di rimozione dei difetti di personalità per ridurre i difetti di personalità e migliorare le proprie qualità. Questo permette di essere in grado di perdonare gli altri e di diventare una persona migliore.
5.1 Altre domande sul perdono
1. C’è un peccato che non è perdonabile e per il quale è impossibile redimersi?
Risposta : No. Tutti gli atti che hanno causato sofferenza agli altri vanno ad assommarsi al proprio destino accumulato o sanchit karma. Si deve subire una determinata sofferenza, commisurata ai propri atti, come destino individuale nel corso di una certa vita.
2. Che cos’è un peccato contro Dio ?
Risposta : Si tratta di atti che danneggiano la diffusione della Spiritualità, come ingannare la società circa la Spiritualità o danneggiare un Santo che è al di sopra del livello spirituale dell’80%.
3. Come posso chiedere perdono a Dio ?
Risposta : Facendo pratica spirituale conforme ai 6 principi fondamentali della pratica spirituale.
4. Prendendo lo stesso esempio dello scenario 1 (riportato sopra nella sezione 3), cosa succede al conto esistente con la Persona A, se la Persona B facesse pratica spirituale e raggiungesse Moksha o la liberazione finale?
Rispondi : In tal caso la persona A non sperimenterà la sofferenza ad opera della persona B, ma vivrà comunque quel grado di sofferenza dovuta al suo destino in un altro modo, orchestrato da Dio.
6. Conclusione
Il perdono rende liberi gli altri, ma soprattutto rende liberi noi stessi. Quando si fa pratica spirituale diventa più facile perdonare, ed entrambi questi aspetti ci aiutano ad ottenere una crescita spirituale più rapida. La durata e l’intensità dei pensieri negativi e di vendetta si riducono notevolmente e si conduce una vita più felice.