Molti di noi hanno spesso sentito parlare di situazioni in cui una persona avverte una sensazione di essere in un tunnel e di andare verso la luce alla fine di esso. Questa visualizzazione agisce come un’analogia a rappresentare la sensazione di vedere una soluzione o un lieto fine alla fine di un calvario che si sta attraversando.
Abbiamo deciso di esaminare cosa significa il concetto della “luce alla fine del tunnel” da una prospettiva spirituale. Questa espressione viene spesso usata spiritualmente nei due casi seguenti:
- Quando un fantasma (demone, diavolo, energia negativa, ecc.) tormenta una persona o una casa, allora spesso viene chiamata un’autorità spirituale come un prete o un medium per aiutare a porre rimedio alla situazione. Una tecnica spirituale comunemente utilizzata in questi casi è quella di chiedere all’entità molesta di “andare nella luce”. L’entità potrebbe essere un antenato rimasto legato alla dimensione terrestre, quindi non in grado di progredire nell’aldilà o potrebbe essere un fantasma. Quindi l’intenzione del sacerdote o del medium nel dire all’entità di andare verso la luce è di intimargli di andare verso Dio o la Divinità o verso piani positivi superiori.
- A volte anche le persone che fanno esperienze di pre-morte raccontano un’esperienza di essere in un tunnel e di andare verso la luce in fondo ad esso.
Abbiamo studiato entrambi questi fenomeni attraverso la ricerca spirituale per accertare che cosa fosse la “luce” che la gente dice di vedere. Di seguito i risultati:
- La Luce Divina viene sicuramente vista da persone che hanno un genuino desiderio di realizzazione in Dio. Coloro che si trovano al di sopra del livello spirituale del 50% (samashṭi) o del 60% (vyashṭi) sono effettivamente in grado di vedere la Luce Divina grazie ai meriti acquisiti e al basso ego. Poiché si trovano al di sopra del livello spirituale del 50% (samashti) o del 60% (vyashti) non solo vedono la Luce ma sono anche in grado di raggiungere tale Luce Celeste Divina. Una persona ad un livello spirituale inferiore, come il 40%, può vedere la Luce Divina quando muore, se ha un intenso desiderio di crescita spirituale verso la realizzazione di Dio. In questo caso, sebbene possa vedere la Luce Divina, in realtà non raggiunge la regione del Paradiso (Swarga).
- Il resto di noi, in punto di morte, non è in grado di vedere nessuna luce. Invece, non appena morti, in genere vediamo l’oscurità. Anche se la Regione dei Morti (Martyalok) che attraversiamo immediatamente dopo la morte è di colore violaceo, la maggior parte dei corpi sottili che la percorrono vedono solo oscurità. La ragione di ciò risiede nel fatto che il corpo sottile ha una copertura nera dovuta alle impressioni (memorie) di desideri insoddisfatti, difetti di personalità, ego e in molti casi una copertura di energia nera dovuta ai fantasmi. Quindi è come se avessero gli occhi bendati e quindi non possano percepire i colori reali della Regione dei Morti.
- Quelle persone senza un genuino desiderio di realizzazione in Dio che vedono una luce in realtà vedono la luce generata da uno stregone sottile (māntrik) che crea un’illusione. Gli stregoni sottili, grazie alla loro elevata forza spirituale, possono creare illusioni di luce cosi come una sensazione di pace e felicità che si irradia dalla luce. Queste illusioni sono create dai loro poteri spirituali e dalla loro energia nera. Si tratta di un meccanismo per attirare i corpi sottili nella luce e intrappolarli in schiavitù. Gli antenati legati alla dimensione terrestre hanno generalmente un basso livello spirituale, molti attaccamenti e desideri insoddisfatti. Ciò significa che normalmente non possono vedere la Luce Divina quando muoiono. Dire loro di andare verso luce in pratica significa dirgli di andare verso l’illusione creata dallo stregone sottile.
- Il tunnel spesso descritto nelle esperienze di pre-morte si trova nella Regione dei Morti (Martyalok) . Grazie al sesto senso (ESP) altamente sviluppato, i cercatori SSRF sono stati in grado di vedere non solo il tunnel, ma anche di descriverlo nei suoi particolari.
Allora qual è la soluzione per assicurarsi di vedere la vera Luce Divina? Il modo migliore è quello di sfruttare il tempo che si ha a disposizione sulla Terra per effettuare la pratica spirituale. Questa pratica spirituale deve conformarsi ai sei principi fondamentali della pratica spirituale perché altrimenti potrebbe condurre alla stagnazione o addirittura al deterioramento della crescita spirituale.