I quindici giorni per gli spiriti antenati e il rituale Shraddha

1. Qual’e’ il periodo dell’anno specifico per gli spiriti degli antenati?

Se vuoi saperne di più sui quindici giorni dell’anno specifici per gli antenati defunti (Pitrupaksha) guarda il nostro video.

L’universo funziona in modo ciclico. Ogni anno infatti avviene l’equinozio, il solstizio, la primavera, l´inverno, ecc. Allo stesso modo anche la dimensione spirituale ha i propri eventi ciclici. Ogni anno in autunno (nell’emisfero settentrionale) ci sono due settimane in cui i nostri antenati defunti si avvicinano alla Terra o al piano fisico. Nel 2024, questo periodo speciale per gli antenati defunti cade tra il 17 Settembre e il 02 Ottobre.

Poiché non hanno effettuato alcuna pratica spirituale in vita, molti antenati rimangono bloccati nell’aldilà e ristagnano per mancanza di energia spirituale. Siccome continuano ad avere desideri mondani e tuttavia non possono fare nulla per aiutare se stessi, essi rimangono in uno stato di irrequietezza. Durante questo periodo dell’anno essi si avvicinano alla Terra nel tentativo di connettersi con i loro discendenti. Questo periodo rappresenta un’opportunità unica per noi discendenti per aiutare i nostri antenati nell’aldilà. Proprio come avvertiamo il dovere di prenderci cura dei nostri genitori e dei parenti stretti quando sono in vita, così dovremmo farlo anche dopo la loro morte.

Durante questo periodo l’ambiente è saturo di pressioni impalpabili derivanti da miliardi di corpi sottili degli antenati e dalle vibrazioni dei loro desideri incompiuti. Le energie negative allo stesso tempo attaccano i loro corpi sottili approfittando della debolezza spirituale e dei loro desideri irrealizzati. Le energie negative spesso assumono il controllo degli antenati soddisfacendone i loro desideri e rendendoli schiavi. Poiché i nostri antenati hanno un legame karmico con noi, le energie negative possono usare i nostri antenati per attaccarci. Di conseguenza durante questo periodo i nostri desideri e le nostre dipendenze potrebbero aumentare in quanto i nostri antenati defunti e le energie negative tentano di soddisfare i loro desideri attraverso di noi.

2. Alcuni segnali pratici per capire se gli antenati defunti hanno bisogno del nostro aiuto

Di seguito vengono riportati alcuni segnali pratici che ci aiutano a capire se gli antenati defunti stanno cercando di raggiungere noi e la nostra famiglia.

  • Appartenenti alla cerchia familiare hanno problemi continui. (Molto spesso gli antenati defunti causano problemi nella vita dei loro discendenti come un modo per raggiungerli e come grido di aiuto. Cercano di contattare il figlio prediletto o un discendente che pratica spiritualità per avere maggiori probabilità di ottenere aiuto da quel discendente.)
  • Appaiono serpenti nei sogni
  • Gli antenati appaiono spesso nei sogni
  • Uno stesso corvo visita ripetutamente la propria casa. (I corpi sottili degli antenati entrano temporaneamente nel corvo).

Leggi anche: Perché gli antenati defunti vogliono mettermi nei guai?

3. Che cosa possiamo fare per aiutare i nostri antenati?

Durante i seminari condotti dall´SSRF, abbiamo notato che i partecipanti erano sempre particolarmente interessati riguardo ciò che potevano fare per gli spiriti dei loro antenati defunti e di come questi esercitassero un’influenza su di loro dall’aldilà.

Qui di seguito viene spiegato come proteggersi dai propri antenati e come aiutarli nell’aldilà:

3.1 Cantilenare il Nome di Shrī Gurudev Datta

Questo è un canto di protezione spirituale che ha due scopi. Fornisce a noi (discendenti) protezione spirituale per i problemi causati dai nostri antenati e fornisce loro l’energia spirituale per dargli slancio nell’aldilà.

  • Per la persona comune (che non pratica regolarmente spiritualità), l´SSRF raccomanda almeno 4 ore di questo canto ogni giorno durante le due settimane del periodo degli antenati.
  • Per i ricercatori che fanno regolarmente pratica spirituale, la quantità richiesta può ridursi ad 1 ora a seconda dell’intensità della loro pratica spirituale. Ad esempio, i ricercatori che praticano molte ore di spiritualità al giorno sono tenuti a cantilenare solo 1 ora del canto ‘Shri Gurudev Datta‘.

È importante notare che il canto ‘Shri Gurudev Datta’ genera soltanto il 50% di beneficio. Il restante 50% avviene nel condurre il “rituale Shraddha”.

3.2 Condurre il rituale Shraddha

3.2.1 Definizione del rituale Shrāddha

La parola “Shrāddha” ha origine da “shraddhā” (Fede). È impossibile ripagare tutto ciò che i nostri antenati hanno fatto per noi. I riti celebrati in loro favore ed effettuati con devozione sono noti come Shrāddha. (da qui in poi scritto come Shraddha).

Shraddha non è solo riferito al ricordare gli antenati defunti con un senso di gratitudine; è un rito specifico che deve essere eseguito.

3.2.2 Vantaggi di eseguire il rituale Shraddha

Eseguendo il rito spiritualmente potente dello Shraddha, i desideri degli antenati defunti non solo si realizzano, ma essi stessi ottengono l’energia necessaria per il successivo progredire nell’aldilà’. Per un antenato defunto un singolo desiderio particolarmente intenso è sufficiente ad ostacolare il suo progredire nell’aldilà. L’energia ottenuta dal rituale Shraddha viene perciò utilizzata per soddisfare questo desiderio. Quindi, quando il rituale Shraddha viene eseguito regolarmente e per un certo periodo di tempo, i desideri degli antenati diminuiscono ed essi stessi iniziano ad acquisire lo slancio necessario per progredire nell’aldilà.

Al giorno d’oggi, la maggior parte delle persone non pratica la spiritualità. Lo stesso valeva anche per i nostri antenati quando erano in vita. Di conseguenza, i loro corpi sottili non possiedono l’energia spirituale necessaria per progredire nelle regioni dell’aldilà.  Hanno quindi bisogno di aiuto attraverso qualche forma esterna di energia spirituale, che può essere ottenuta ad esempio attraverso riti quali quello dello Shraddha.

Quando citiamo i nomi degli antenati defunti durante il rito, le vibrazioni generate attraverso il rituale si abbinano all’antenato defunto, fornendo così ad esso l’energia spirituale necessaria. Questo li aiuta ad oltrepassare la Regione dei Morti (Martyaloka) dove la maggior parte di essi rimane bloccata. Inoltre, quando preformiamo lo Shraddha, avremo una minor probabilità di essere influenzati negativamente dagli stessi presenti nella Regione dei Morti e di Nether. Rispetto al canto Shri Gurudev Datta, il rituale Shraddha aiuta l’antenato defunto nel suo viaggio attraverso l’aldilà in modo molto più rapido.

Un altro importante beneficio del rituale Shraddha è che aiuta a cambiare positivamente la mentalità degli antenati defunti per i quali il rituale è stato condotto. Ciò è particolarmente valido per quegli antenati che hanno più meriti / minori attaccamenti e che sono spiritualmente più positivi. Ciò significa che quando il rituale viene condotto con emozione spirituale, esso può aiutare ad aumentare il desiderio del progenitore verso quella che e’ la pratica Spirituale e dunque crescere spiritualmente. Di conseguenza, quando l’antenato rinasce poi sul piano terreno, il seme della pratica spirituale è già posto nella sua mente e questo lo aiuta a cominciare il cammino verso il progresso spirituale.

3.2.3 La versione semplificata del rituale Shraddha

Il rituale Shraddha nella sua forma tradizionale è elaborato. Di conseguenza, potrebbe risultare difficile per alcune persone organizzare i vari aspetti per poterlo eseguire. Nel caso in cui non sia possibile organizzare il rituale completo, l´SSRF fornisce alcuni semplici passaggi che chiunque può effettuare per completare il rituale Shraddha. Il rituale tradizionale Shraddha dovrebbe essere condotto dal maschio più anziano della famiglia. Tuttavia, la versione semplificata può essere condotta da qualsiasi membro della famiglia, sia maschio che femmina. (Nota: le femmine non dovrebbero condurre il rituale durante il loro ciclo mestruale, cioè per un periodo di 5 giorni).

Il rituale qui sotto indicato dovrebbe essere idealmente condotto ogni giorno durante le due settimane del periodo Pitrupaksh. Tuttavia, se ciò non fosse possibile, dovrebbe essere condotto almeno uno dei giorni del periodo Pitrupaksh. Se possibile mantenersi a digiuno nel giorno in cui si prevede di condurre il rituale Shraddha.

Passaggio 1 : Offerta Rituale del cibo

Mescolare un po’ di riso cotto al vapore con dei semi di sesamo nero e metterli su un piatto insieme ad un bicchiere d’acqua. Porre questa offerta nel cortile di casa, sopra un balcone o in qualsiasi altro punto fuori dalla casa. Si può anche cucinare un buon pasto vegetariano come offerta. Il momento migliore per offrire il cibo è tra le 11:00 e le 16:00.

 

 

 

Passaggio 2 : Preghiera agli antenati defunti

Prega e invita mentalmente tutti i tuoi antenati defunti di questa e delle nascite precedenti affinché vengano e prendano parte all’offerta. I corpi sottili degli antenati defunti di solito si presentano sotto forma di corvi per beccare il cibo offerto. Prega la divinità Dattatreya affinché i tuoi antenati possano essere soddisfatti dal pasto.

 

 

 

Passaggio 3 : Offerta rituale dell’acqua

A casa, rimani in piedi e guarda verso Sud. Prendi un lungo filo d’erba (idealmente erba darbha) e prega affinché essa diventi spiritualmente pura. La varietà di erba darbha e’ quella con la maggiore capacità di sostenere il Principio del Fuoco Cosmico Assoluto e quindi ha la capacità di purificare spiritualmente colui che la possiede e l’ambiente. Lega il filo d’erba come un anello attorno all’anulare della mano destra. Prendi un bicchiere d’acqua con la mano sinistra e versa lentamente l’acqua sul palmo della mano destra. Lascia che l’acqua scorra tra il pollice e l’indice del palmo destro su una piatto d’oro, d’argento o di rame, se possibile.

 

Passaggio 4 : Smaltimento rituale dell’offerta

Aspetta fino a tardo pomeriggio, e nel caso in cui nessun corvo abbiamo beccato il cibo, questo  deve essere smaltito prima del tramonto. Il modo migliore per smaltire il cibo è immergerlo nell’acqua corrente di un ruscello o del mare. Nel caso questo non sia possibile, allora può essere immerso in un lago. L’ultima opzione è quella di seppellire gli avanzi nel terreno. Non portare gli avanzi in casa.

 

 

3.2.4 Opzione alternativa per il rituale Shraddha

Se nessuno dei passaggi sopra elencati fosse possibile per circostanze inevitabili o per problemi finanziari, solo come ultima risorsa, puoi considerare di eseguire questa opzione del rituale.

Vai in uno spazio aperto all’aperto e guarda verso Sud.

Solleva entrambe le mani in aria (per indicare la resa) e prega la Divinità Dattatreya, “Sono indifeso. Rendo omaggio a tutti i miei antenati defunti. Lascia che tutti i miei antenati defunti siano soddisfatti dalla mia devozione. O Divinità Dattatreya, per favore dai lo slancio ai miei antenati defunti e liberami dal debito con loro”.

Ricorda che l’ingrediente più importante in ogni passaggio di questo rituale è la tua emozione spirituale e la gratitudine alla Divinità Dattatreya e a Dio. Preghiamo affinché tu tragga il massimo beneficio spirituale da questo rituale.

Di seguito, riportiamo le esperienze spirituali dei cercatori di Dio nell´applicare diverse opzioni del rituale Shraddha.

      

3.2.5 Donazione durante i quindici giorni degli spiriti ancestrali defunti

  • Le donazioni fatte in nome degli antenati durante il periodo Pitrupaksha dovrebbero sempre essere accompagnate dal rituale Shraddha. Le donazioni non possono mai prendere il posto del Shraddha.
  • Per ottenere il beneficio spirituale di fare donazioni durante il periodo Pitrupaksha, la donazione dovrebbe essere fatta ad un’organizzazione spirituale meritevole che si sta dedicando alla diffusione della spiritualità in modo non settario.
  • L’antenato defunto ottiene beneficio spirituale dalla donazione se questa viene eseguita come se fosse fatta per suo conto.
  • Anche il discendente che compie una donazione nel periodo Pitrupaksha ad un’organizzazione spirituale meritevole ne otterrà un beneficio spirituale.

Se desideri fare una donazione, visita la nostra pagina delle donazioni.

3.2.6 Impara di piu´ sul rituale Shraddha e la scienza sottostante

I quindici giorni per gli spiriti antenati e il rituale ShraddhaPer saperne di più sul rituale Shraddha e su come eseguirlo, si prega di leggere il libro su Shraddha disponibile nel negozio SSRF. Il periodo che intercorre tra la morte e la rinascita successiva è simile a quello di un bambino nascituro nel grembo materno. Così come ci si prende cura del feto nel grembo materno per garantirne una crescita sana, così ci si prende cura dei defunti attraverso i vari riti appartenenti allo Shraddha. Le onde generate dai mantra recitati nello Shraddha, le benedizioni del sacerdote, la benevolenza dei parenti, le offerte di riso ed ogni altro culto rituale producono risultati straordinari che non possono essere spiegati razionalmente. Shraddha crea una guaina protettiva attorno al corpo sottile dell’antenato defunto e lo aiuta a prendere slancio. Questi riti forniscono benefici nella regione sottile dell’Inferno e nella regione del Nether.

Nota: proprio come una madre protegge il bambino nel suo grembo fino alla nascita, così anche i riti dello Shraddha forniscono una guaina protettiva agli antenati defunti dopo che il rito e’ stato compiuto.

Il rituale dello Shraddha deve essere fatto da un uomo. Una donna single i cui genitori sono deceduti e che non ha fratelli maschi può chiedere al sacerdote di effettuare il rituale per proprio conto.

  • Aumentare la propria pratica spirituale: quando si pratica la spiritualità su base giornaliera, la propria protezione spirituale aumenta man mano che si cresce spiritualmente. Cantilenare Shri Gurudev Datta durante il Pitrupaksha aiuta a dare slancio ai propri antenati defunti nei loro successivi viaggi nell’aldilà.

Nota: Per scaricare il file audio, clicca con il tasto destro sull’immagine e fai clic su “salva collegamento come”